Di tutte le caratteristiche di un olio, quella essenziale per definirlo “extravergine” è l’acidità, che deve risultare minore agli 8 decimi di grado. Un olio extravergine inoltre deve essere estratto usando metodi meccanici e non chimici. Se l’acidità è superiore agli 8 decimi di grado ma comunque inferiore ai 2 gradi, l’olio è riconosciuto “vergine”. Oltre questi livelli di acidità, se l’olio è comunque stato prodotto con mezzi meccanici, si parla di olio “lampante”, che però non può essere utilizzato per scopi alimentari.
L’olio “di sansa grezzo”, è ottenuto per estrazione dalla pasta d’olive che costituisce il prodotto di scarto dei frantoi meccanici. La sansa viene trattata con solventi chimici, e l’olio che se ne trae non è commestibile. Può però essere mescolato ad oli extravergine per ottenere l’olio “di sansa raffinato”, non certo buono, ma comunque utilizzabile in cucina.
Per il riconoscimento del DOP (Denominazione d’Origine Protetta) occorre che l’acidità sia inferiore a 5 decimi e che nel giudizio formulato da un panel di assaggiatori non venga riscontrato alcun difetto. Trovate altre informazioni sui requisiti del DOP dei Monti Iblei a questo indirizzo.
È importante che il consumatore conosca un vocabolario essenziale per operare una scelta consapevole nella gamma di sapori che il nostro olio può offrirgli.
Per l’uso quotidiano bisognerebbe disporre almeno di due oli, uno a fruttato intenso e prorompente per cucinare e condire minestre, carni, sughi, fritture, bruschette e grigliate; l’altro a fruttato delicato, di sapore più dolce, adatto al pesce, alle salse all’uovo e in genere ai cibi di sapore più delicato.
I nostri oli si prestano a soddisfare entrambe le esigenze: per il fruttato delicato l’extravergine Ponte Piana e per l’intenso il F.lli Gafà. Il nostro prodotto d’eccellenza, il dop Piana del Colonnello, scelto anno per anno dal nostro assaggiatore di fiducia e certificato dal Consorzio del DOP Monti Iblei, nella produzione di questa stagione è risultato a fruttato intenso./p>