Olio extravergine - Linea Verde intervista David Granieri

Dopo l’in­ter­vi­sta a Loren­zo Gafà, pub­bli­chia­mo oggi la secon­da par­te del­la pun­ta­ta che Linea Ver­de ha dedi­ca­to all’olio sici­lia­no e al DOP dei Mon­ti Iblei. Men­tre nel nostro fran­to­io ini­zia la moli­tu­ra del­le oli­ve, il con­dut­to­re Patri­zio Rover­si inter­vi­sta David Gra­nie­ri, pre­si­den­te del­l’U­NA­PROL (Unio­ne Nazio­na­le tra le Asso­cia­zio­ni di pro­dut­to­ri di oli­ve). Si par­la anco­ra una vol­ta del­le dif­fi­col­tà del set­to­re oli­vi­co­lo, che que­st’an­no inte­res­sa­no non solo l’o­lio sici­lia­no, ma tut­to l’olio extra­ver­gi­ne ita­lia­no.
Gra­nie­ri tor­na sul­le ragio­ni del­la cri­si che ha col­pi­to il set­to­re oli­vi­co­lo nazio­na­le e illu­stra i dati che la carat­te­riz­za­no, con una ridu­zio­ne dei quan­ti­ta­ti­vi di olio pro­dot­to che arri­va­no fino al 45% in meno in Tosca­na e Umbria, arre­stan­do­si al 22% in meno in Sici­lia. Ine­vi­ta­bi­le, quin­di, che qual­che ven­di­to­re poco cor­ret­to fini­sca col taglia­re il pro­prio pro­dot­to con oli in arri­vo dal­l’e­ste­ro: le impor­ta­zio­ni sono infat­ti in aumen­to del 45%.
Gra­nie­ri spie­ga quin­di come un olio extra­ver­gi­ne ita­lia­no, pro­dot­to nel rispet­to del­le nor­me e degli stan­dard quan­ti­ta­ti­vi, allo scaf­fa­le non pos­sa costa­re meno di 9 euro per la bot­ti­glia da 750cc, in nes­sun caso, met­ten­do in guar­dia dal­le pos­si­bi­li adul­te­ra­zio­ni e mani­po­la­zio­ni ine­vi­ta­bi­li in oli meno cari.
A que­sto pro­po­si­to, fra le buo­ne noti­zie, pre­sen­ta la leg­ge sal­va-olio, di recen­te appro­va­zio­ne, che dovreb­be offri­re qual­che garan­zia in più agli acqui­ren­ti, pre­ve­den­do la pos­si­bi­li­tà di un test d’as­sag­gio per l’o­lio: se infat­ti addi­ti­vi chi­mi­ci e mani­po­la­zio­ni pos­so­no per­met­te­re a un pro­dot­to sca­den­te di supe­ra­re le ana­li­si di labo­ra­to­rio, rispet­tan­do i para­me­tri neces­sa­ri per il rico­no­sci­men­to di olio extra­ver­gi­ne, una pro­va orga­no­let­ti­ca è più dif­fi­ci­le da aggirare.
Ci pia­ce ripor­ta­re lo scam­bio di bat­tu­te fina­le, men­tre i due assa­po­ra­no il nostro olio:
David Gra­nie­ri: Eccezionale!
Patri­zio Rover­si: Cosa provi?
DG: La Sicilia!
PR: Uh, ha pro­va­to la Sici­lia! Be’, mica poco, hm!?

Qui di segui­to tro­va­te il testo com­ple­to del­l’in­ter­vi­sta. Se ave­ste pro­ble­mi a visua­liz­za­re il video qui sopra, pote­te pro­va­re a que­sto indi­riz­zo. L’in­ter­vi­sta par­te a un minu­to dal­l’i­ni­zio del fil­ma­to, subi­to dopo la sigla.

Intervista a David Granieri: presente e futuro dell’olio extravergine italiano

Patri­zio Rover­si: Nel fran­to­io qua vici­no sta avve­nen­do la moli­tu­ra del­le oli­ve, che avvie­ne imme­dia­ta­men­te: cioè le oli­ve sono lavo­ra­te entro 24 ore dal­la rac­col­ta. Ma abbia­mo una noti­zia da dare ai con­su­ma­to­ri! E per la noti­zia ho biso­gno di David Gra­nie­ri, che è il pre­si­den­te di Una­prol: l’Unione nazio­na­le pro­dut­to­ri di oli­ve. La noti­zia è che di olio ita­lia­no quest’anno ce n’è pochissimo!
David Gra­nie­ri: Sì!
PR: Dico bene!? Aspet­ta, man­da la gra­fi­ca! … Scu­sa, la gra­fi­ca in real­tà ce l’ho io! Ecco­la qua, la gra­fi­ca. È una gra­fi­ca che par­la da sola: guar­da­te! Que­ste qua son le varie regio­ni d’Italia, e qui leg­go che addi­rit­tu­ra in Tosca­na la pro­du­zio­ne è -45%, in Emi­lia Roma­gna -40%, in Umbria -45%, e qui in Sici­lia è solo -22%. Per­ché, cos’è successo?
DG: Be’ indub­bia­men­te è un anno ecce­zio­na­le. Un anno che effet­ti­va­men­te ha subi­to avver­si­tà atmo­sfe­ri­che, even­ti cli­ma­ti­ci impor­tan­ti, che han­no deter­mi­na­to una man­can­za di alle­ga­gio­ne impor­tan­te e una casco­la altret­tan­to importante.
PR: Aspet­ta, aspet­ta! Tra­du­co: allo­ra, è pio­vu­to quan­do non dove­va pio­ve­re; que­sto, in qual­che modo - poi un ven­to for­te, ecce­te­ra - ha impe­di­to la alle­ga­gio­ne, cioè il fat­to che il fio­re diven­ti frutto.
DG: Esat­to, diven­ti oliva.
PR: E dopo di che, cos’è che hai det­to? La cascola?!
DG: Sì, la casco­la, dovu­ta a even­ti pato­ge­ni come la tigno­la, che non inter­vie­ne sul­la qua­li­tà del frut­to ma in real­tà stac­ca il pic­cio­lo dal­la pianta.
PR: Allo­ra, que­sto dal pun­to di vista di noi con­su­ma­to­ri cosa impli­ca? Paghe­re­mo di più l’olio? Ce ne sarà di meno? Peri­co­lo di truf­fe? Cosa, come funziona?
DG: Be’, i peri­co­li sono mol­ti! In real­tà sul­le sti­me l’Italia for­se arri­ve­rà a 300.000 ton­nel­la­te - sul­le sti­me: dob­bia­mo vede­re, però! In real­tà l’unico dato che appa­re agli occhi è che sono aumen­ta­te del 45% le impor­ta­zio­ni di que­sto prodotto.
PR: Cer­to, ce n’è meno di ita­lia­no e arri­va da fuori.
DG: E quin­di, impor­tan­do, chia­ra­men­te c’è il rischio che si pos­sa­no veri­fi­ca­re del­le fro­di ali­men­ta­ri sul set­to­re oli­vi­co­lo, che ricor­do è un set­to­re impor­tan­tis­si­mo, che vale 2 miliar­di di fat­tu­ra­to e 50 milio­ni di gior­na­te lavo­ra­ti­ve. Quin­di l’indotto lavo­ra­ti­vo è altret­tan­to importante!
PR: Esat­to! In ter­mi­ni eco­no­mi­ci, voglio dire, è importantissimo!
DG: Dob­bia­mo alza­re la guar­dia, il livel­lo di guar­dia. Lo potrem­mo fare, quest’anno, per due moti­vi: sono due novi­tà asso­lu­te. La pri­ma è asso­lu­ta­men­te la costi­tu­zio­ne di una fon­da­zio­ne che si chia­ma “Osser­va­to­rio con­tro le agro­ma­fie”, che sarà un seg­men­to stra­te­gi­co per la tute­la; e il secon­do è la “Leg­ge sal­va-olio”, cioè una leg­ge che cam­bie­rà lo sce­na­rio, sarà alta­men­te inno­va­ti­va. Pri­ma di tut­to per­ché deter­mi­na anche una inno­va­zio­ne nel valo­re pro­ba­to­rio dell’analisi orga­no­let­ti­ca, cioè dell’assaggio. Cioè: se il pro­dot­to è buo­no, l’assaggio può esse­re deter­mi­nan­te.
PR: Mmh, l’assaggio! È impor­tan­te l’assaggio!
DG: La secon­da è che oggi la dif­fe­ren­za di prez­zo tra un olio comu­ni­ta­rio e un olio ita­lia­no non è così impor­tan­te da deter­mi­na­re una diver­si­tà assoluta.
PR: Ecco però, aspet­ta: par­lia­mo dei prez­zi, per­ché a noi con­su­ma­to­ri inte­res­sa­no i prez­zi. Allo­ra: un olio extra­ver­gi­ne ita­lia­no leg­go che costa - pro­prio il suo costo quan­do esce dal fran­to­io, pri­ma anco­ra di esse­re con­fe­zio­na­to e tra­spor­ta­to - 4 euro e mez­zo al litro.
DG:
PR: Ecco, quin­di se poi tro­via­mo al super­mer­ca­to un olio extra­ver­gi­ne d’oliva ita­lia­no a meno, dob­bia­mo in qual­che modo chie­der­ci il per­ché! Men­tre inve­ce l’olio - dicia­mo così - euro­peo, l’olio comu­ni­ta­rio, costa solo 3 euro al litro. Allo­ra, come la met­tia­mo, cioè: qua la con­cor­ren­za sarà spietata!
DG: Oltre alla con­cor­ren­za spie­ta­ta, chia­ra­men­te anche la sicu­rez­za del pro­dot­to. Per­ché chia­ra­men­te noi, l’Italia, è il pae­se che ha il più alto livel­lo di sicu­rez­za sani­ta­ria nel­le pro­du­zio­ni agroa­li­men­ta­ri: quel­lo conta!
PR: E quin­di con­vie­ne esser più sicuri!
DG: Abbia­mo il costo del lavo­ro più alto, abbia­mo dei fat­to­ri che inci­do­no. Oggi, per ave­re la cer­tez­za che un olio sia vera­men­te ita­lia­no, allo scaf­fa­le io cre­do che non pos­sa costa­re meno dei nove euro la bot­ti­glia da tre quar­ti (di litro).
PR: Bene, sen­ti: allo­ra, la nuo­va leg­ge! Dob­bia­mo inau­gu­ra­re la nuo­va leg­ge! La nuo­va leg­ge con­sen­te pro­prio la valu­ta­zio­ne dell’olio anche con la pro­va cosid­det­ta orga­no­let­ti­ca. Cioè, in pra­ti­ca si assaggia!
DG: Sì.
PR: Allo­ra, aspet­ta un attimo,scusa: io qua mi sono attrez­za­to, per­ché - voglio dire - se sia­mo qui sul cam­po non vuol dire che non sia­mo… Ecco, guar­da, tie­ni un atti­mo. Que­sto allo­ra è il famo­so dop, qua, degli Iblei, dico bene?
DG: Sì!
PR: Allo­ra, pro­via­mo ad assag­giar­ne un po’, ecco­lo qua. Ve’ che bel colo­re. È l’olio pro­prio appe­na mola­to, si dice così?
DG:
PR: Oh, che mera­vi­glia! Allo­ra, un brin­di­si a que­sto olio par­ti­co­la­re, all’olio ita­lia­no in generale!
DG: All’olio italiano!
PR: Ma il brin­di­si si fa così. Ma non è vino, si fa…
DG: Eccezionale!
PR: Cosa provi?
DG: La Sicilia!
PR: Uh, ha pro­va­to la Sici­lia! Be’, mica poco, hm!?